Chi sono

Se qualcuno mi avesse chiesto anni fa chi fossi, avrei risposto che ero una tranquilla e seria signora che si divideva tra la famiglia e la professione di insegnante di lettere classiche.

“Studi seri e severi”, dicevo sempre ai miei alunni quando li vedevo parlottare e ridere mentre si raccontavano le loro buffe avventure di una adolescenza spesso scomoda.

Ma serietà non vuole dire banalità e severità non implica necessariamente la monotonia; quindi, qualche estrosità spuntava qua e là mentre si parlava di senso critico e libertà di pensiero.

Così, tra una versione di latino o greco e le incombenze di madre di famiglia, si rivelava qualche tendenza poetica e qualche passioncella artistica da tempo soffocata.

La pubblicazione di un I° libro di poesia, nel 2002, mi provocò un’emozione talmente grande che non sono più riuscita ad interrompere un’attività di scrittura che mi procura ancora tante gratificazioni.

Un pensiero si tramutava istantaneamente in verso e i miei versi erano sensazioni di vita, spesso nei momenti più difficili; le emozioni erano quelle di ogni essere umano di fronte alle varie esperienze.

La letteratura è pane necessario per le persone più sensibili, ci libera e ci rasserena e ci permette di immedesimarsi nelle problematiche e nei desideri di tutti gli uomini. Da queste pulsioni sono nati quattro libri di poesie, un libro di racconti al femminile e un “diario di bordo” scolastico.

Ma tutto ciò non è bastato alla seria e compassata signora di una volta che ha voluto abbinare alla poesia la musica e il canto, creando delle poesie cantate (Incanto Poesia) alla maniera, si fa per dire, degli antichi greci.

L’arte, in tutte le sue espressioni, mi ha sempre affascinato e, al di là del talento che non so quanto sia in mio possesso (“ai posteri l’ardua sentenza”), mi sono creata una vita alternativa densa di soddisfazioni, anche per la solidarietà di tante persone che si ritrovano in ciò che scrivo e mi dimostrano amicizia e affetto.

Scrivo anche per loro, per chi non sa dire, per chi non sa esprimere, ma sente e percepisce provando sentimenti spesso contrastanti come il dolore o la pura gioia. E allora mi sento orgogliosamente il loro strumento. Spero di non deluderli.

Anna Maria Bonamore